PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

venerdì 19 aprile 2013

II PARTE - 12 - 13 - 14 APRILE 2013 - MERZIG GERMANIA DA HERR WERNER FREUND


II PARTE DEL NOSTRO VIAGGIO 

12 - 13 - 14  APRILE 2013
DA
HERR WERNER FREUND






La sveglia suonò abbastanza presto, a dire la verità non ha fatto in tempo a fare il suo dovere perchè io mi sono svegliata prima di lei, quindi i cani di Martina si sono attivati e hanno eseguito una "Sveglia alla militare", saltando addosso alle due dormiglione.





Fatta una colazione veloce, sistemato casa e portato fuori i cani per i loro bisogni, eravamo pronti per incontrare Herr Freund.

Caricammo in macchina le nostre macchine fotografiche e tutto il nostro entusiasmo.


Durante il breve tragitto, Martina continuava a dire: "come sono emozionata, come sono emozionata", mentre io ed Emanuela eravamo avvolte da uno strano silenzio, mentre Davide se la rideva.



Giunti al Parco incontrammo subito sulla nostra destra un recinto con dentro due lupi bianchi. In seguito ci fu spiegato che quei due soggetti, erano due cuccioloni di lupo giovanissimi, uno ricopriva già il ruolo di Alfa mentre l'altro del sottomesso.











Scesi dalla macchina, ci siamo avvicinati alla recinzione e la coppia ci venne subito incontro.
Dopo il primo sguardo che Ci diedero, iniziarono tra di loro un rituale: l'Alfa chiedeva sottomissione al suo compagno, dopo di che iniziarono ad urinare contro la rete, a strusciarsi con la schiena e il secondo a strusciare il sedere per terra come per grattarsi (rilascio marcatura attraverso le ghiandole perianali).
Stavano lasciando (marcatura) il loro odore, come evidenziare tra noi e loro una linea immaginaria di confine.


Iniziammo a scattare le prime foto a quei due lupi così belli, ma soprattutto notai una cosa interessante, erano "sereni", questa osservazione mi riportò alla mente i lupi che vidi a Combe Martin, nel centro di Mr. Ellis.

I lupi di Ellis si comportavano in modo totalmente differente da questi incontrati a Merzig. 
Erano più nervosi (se mi è concesso utilizzare questo aggettivo) comunque molto più reattivi, guardinghi.

Ho notato anche un altra cosa, i recinti del Centro di Combe Martin erano molto più piccoli e i 4 branchi ( 2 branchi di lupi di cui 1 branco formato da tre soggetti, 1 da 5 soggetti, 1 branco di ibridi da 5 a 6 soggetti, 1 branco di cani formato da 6/7 soggetti) erano confinanti uni agli altri, mentre quelli di Marzig erano enormi, la perimetria dei recinti comprendeva ettari di bosco e gli occupanti erano dai 3 soggetti (per sottospecie)  a non più di 6 soggetti.
Questo mi fece pensare che i lupi di Herr Freund non risentivano della pressione/competizione del vicino.


PARCO THE WOLF CENTRE DI SHAUN ELLIS
NOTATE I RECINTI SONO DI MODESTE DIMENSIONI E SONO A RIDOSSO UNO ALL'ALTRO.
DURANTE LA SOMMINISTRAZIONE DEL PASTO ABBIAMO POTUTO NOTARE MOLTO NERVOSISMO TRA GLI ESEMPLARI CONFINANTI.

GLI SPAZI DEL TERRITORIO DEI BRANCHI E' MOLTO RIDOTTO  E I BRANCHI SONO UNO A RIDOSSO ALL'ALTRO.


IN QUESTA FOTO SIAMO NEL RECINTO DEGLI IBRIDI ALLE SPALLE DELLA RAGAZZA, LA RETE DIVIDE IL BRANCO DEGLI IBRIDI DA QUELLO DEI LUPI E I LUPI PATTUGLIANO IL CONFINE A CAUSA DELLA NOSTRA PRESENZA IN ESSO.

PARCO WERNER FREUD NOTATE LE GRANDI RECINZIONI, GRANDI PORZIONI DI BOSCO ADIBITE ALL'HABITAT DELL'LUPO
WERNER HA CERCATO DI DARE PIU' SPAZIO POSSIBILE AI DIVERSI BRANCHI PER POTERGLI CREARE IL GIUSTO HABITAT PERMETTENDO A LORO DI RIPRODURRE NEL MODO PIU' NATURALE POSSIBILE LA LORO ESISTENZA.




ESSENDO RECINZIONI TALMENTE VASTE, IN CERTE OCCASIONI NON SI RIESCONO A SCORGERE I LUPI, A MENO CHE NON SI E' MUNITI DI OBBIETTIVO FOTOGRAFICO O BINOCOLO.
Queste due sequenze fotografiche mostrano due realtà diverse, ma sottolineano un aspetto importante.


Mi vengono in mente alcuni tratti del libro di Barry Lopez "I Lupi" dove citava: "un eschimese in cerca di caribù è attento alla direzione dei  movimenti dei lupi in diversi luoghi nel corso di settimane, un'osservazione che il biologo potrebbe considerare come aneddotica nella sua relazione. L'errore commesso qui, con continuità, sembra, solo da persone occidentali istruite, è pensare all'esistenza di una realtà lupina assoluta da investigare, una verità che può essere portata alla luce solo grazie al microscopio e radiocollare. Alcuni biologi sono posseduti dall'idea di vincolare il lupo a dati "statisticamente significativi". Vogliono che non esistano domande senza risposta. Si tratta di un pregiudizio difficile da infrangere. 



Nicholas Gubser, un antropologo, scrisse di questi eschimesi in particolare: "I più riflessivi Nunaminut non sono in cerca di una causa primordiale, di una spiegazione esaustiva o di un ordine naturale dal destino assoluto". Per i Nunamiut non esiste alcuna "realtà lupina assoluta". L'animale vene osservato in quanto parte dell'universo. Alcuni suoi aspetti sono conosciuti, altri sono nascosti. Una parte del lupo è nota, un'altra non lo è. Ma non è un problema da fasciarsi la testa. (Tratto da libro: Barry Lopez I LUPI, parte seconda - nuvole all'orizzonte pag 106 - 107).



Io credo a questo punto, che non esista una forma definitiva per catalogare un Carattere, un Comportamento, un Adattamento a una situazione.

Mentre eravamo tra i piccoli lupetti, uno di loro pose una domanda ad Werner: "Quante espressioni mimiche possiede un lupo?", lui rispose: "Non sono ancora riuscito a contarle".
Questo dovrebbe farci capire me compresa, che i lupi se sono resistiti così a lungo ad una Serie di Spiacevoli Eventi nella loro storia, significa che possiedono una Grande Dote ed è quella dell'ADATTAMENTO, di conseguenza ogni situazione è a SE'.


Questo vale anche per i cani, che purtroppo, come dice Werner, hanno perso quel magnifico istinto che li legava al lupo e che le maggior parte delle selezioni odierne, non hanno più nulla a che vedere con determinati comportamenti lupini, perchè si sono generati nuovi canali di comunicazione.... 

Per chi non si trovasse d'accordo la linea di pensiero di Werner, l'unico modo per comprendere è quello di recarsi da lui, sono sicura che lui saprà spiegarvi nel dettaglio... e in un modo che mi lascerà senza fiato... 


Mentre facevamo queste considerazioni, c'eravamo spostati nel parcheggio ad aspettare Herr Freund, che al telefono ci aveva detto che ci avrebbe raggiunto per le ore 10:00.



Nel frattempo arrivarono diverse macchine, ma non erano li per Freund, erano jogger che si preparavano per la loro corsa in mezzo ai lupi.

Ebbene si, diversamente da molti altri parchi dove si paga l'ingresso, il parco è aperto al pubblico a qualsiasi ora e non si paga l'ingresso, quindi è possibile: passeggiare, correre, attraversarlo in bicicletta, portare il proprio cane, attraversando in modo suggestivo le sezioni ospitanti i lupi. 
Praticamente è un pò come sentirsi Cappuccetto Rosso senza correre il rischio di essere mangiati.


Arrivò anche un piccolo pullman carico carico, di lupetti, ovvero la piccola sezione dei Boy scout che doveva incontrare il Signore dei Lupi.

Solo in seguito abbiamo scoperto che anche noi avremmo partecipato alla lezione di Werner Freund come relatori.
Quando arrivò ci disse di raggiungerlo al Palco dei Lupi Bianchi, in tanto lui ci avrebbe preceduto in macchina, (non dimentichiamo che Herr Freund ha comunque 80 anni).
Ci avviammo tutti emozionati, cani compresi Africa e Nyal i quali attirarono tutti i lupi incontrati sul nostro cammino, eccitandoli al nostro passaggio.


A dirla tutta sbagliammo a prendere il sentiero e quindi, quando raggiungemmo Freund aveva già iniziato la lezione.



Ci soffermammo più indietro al gruppo con i cani, per non creare disturbo alla lezione, e andò avanti Martina con Davide, gli unici due che conoscono la lingua.
Ma a grande sorpresa Herr Freund ci chiese di avvicinarci con i cani, i piccoli  Boy scout ci fecero largo e come seconda grande emozione chiamò Martina accanto a lui e le chiese di spiegare ai piccoli spettatori la provenienza, la selezione e il carattere di Africa e Nyal i due Cani Lupi Cecoslovacchi a lezione con Herr Werner Freund.













Dopo L'intervento di Martina, Herr Freund entrò nel recinto dei lupi bianchi, si sedette per terra e loro lo salutarono con una delicatezza inimmaginabile, quasi a percepire la sua età. Quei lupi conoscono molto bene l'amico Werner e in  loro ho percepito un grande rispetto, verso quell'uomo.
Faccio una breve riflessione, Herr Freund non è un tipo che va per le sottili, è un uomo che ne ha viste tante, nella sua vita, tanto da mandarti al paese se non conviene con la tua linea di pensiero, eppure, lui si siede nonostante la età ancora in mezzo ai lupi, per lo stupore di chi lo va a vedere.
Vederlo alzarsi a fatica, ha smosso in me un senso, di grande tenerezza, ma ha sottolineato la sua grande forza d'animo, il suo spirito combattivo, il suo amore per la natura... e questo mi ha colpito molto.





Dopo aver gettato qualche pezzo di carne ai lupi, congedò il piccolo gruppo e si concentrò su di noi.
Ora eravamo solo noi e lui e nonostante un improvviso acquazzone, lui rimase li incurante del improvviso cambiamento meteorologico a rispondere alle nostre domande.





Ma questa è un'altra storia ... vi lascio ancora un attimo di curiosità e ancora qualche nuova immagine di quei bellissimi esemplari.... 

Katia Verza












Foto Autori:
Katia Verza
Martina Verzasconi
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